BEGIN:VCALENDAR VERSION:2.0 PRODID:-//hacksw/handcal//NONSGML v1.0//EN BEGIN:VEVENT UID:edb117eee9243f3819055a12c9fef4d4https://www.cstfr.org DTSTAMP:20240328T081741 DTSTART:TZID=20181116T080000 DTEND:TZID=20181117T180000 SUMMARY:CONVEGNO INTERNAZIONALE CIPRA - 2018: UNA FOLLIA ITALIANA LA LEGGE BASAGLIA COMPIE 40 ANNI DESCRIPTION:
Diverse sono le iniziative già realizzate in Italia per il quarantennale della Legge 180. Il CIPRA – Coordinamento Italiano Professionisti della Relazione d’Aiuto propone un convegno di due giorni che vedrà in apertura l’On.le Bruno Orsini, il relatore della legge nota come “Legge Basaglia”; una tavola rotonda storica con testimoni degli anni Settanta che furono vicino a Franco Basaglia; una seconda tavola rotonda con esperti di salute mentale del mondo, per onoscere altre realtà e per capire come viene vista l’Italia; l’ultima per parlare di attualità e disegnare scenari futuri. Il convegno offre altresì un dialogo interdisciplinare, arricchito dalla presenza di familiari di pazienti, uno spazio per l’età evolutiva e uno spettacolo a cura di operatori, familiari e persone che vivono un disagio psichico. • Quali erano gli ideali che spinsero questo movimento negli anni Settanta? • Dove siamo oggi rispetto agli obiettivi originari? • In che modo hanno proseguito altri Paesi nel mondo e come guardano l’Italia? • Quali scenari futuri? Il quarantesimo anniversario ci pare un’occasione per iniziare a rispondere a queste domande, per sentire testimonianze da parte di protagonisti di una legge che, per molti versi, trasformò le sembianze della società, per dialogare con colleghi esponenti di altre nazioni europee e del mondo, per celebrare i valori fondanti democratici e pluralisti della relazione d’aiuto e della salute mentale dell’individuo, dei sistemi umani e delle intere comunità, per fare un bilancio. La Legge ha bisogno oggi, forse più che mai, di essere conosciuta dai nostri giovani e dal mondo intero, di essere riconosciuta dall’intera comunità dei professionisti della relazione d’aiuto e dai cittadini anche per poter essere eventualmente criticata e adeguata alla realtà odierna. Riteniamo si tratti di una storia che deve essere raccontata: perché non resti cristallizzata né diventi retorica, per favorire un’evoluzione che non la cancelli, per affrontare le criticità odierne, per omaggiarla nella sua sostanza e non solo nella forma e per contribuire,così, al processo di umanizzazione del disagio psichico e della sua cura.